APPUNTI DI ASCETICA ANNO 2002

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n.10 Devo occuparmi delle cose del Padre mio

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«I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme
per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe
dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l’usanza;
ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano
la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a
Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero.
Credendolo nella carovana, fecero una giornata
di viaggio, e poi si misero a cercarlo fra i parenti e
i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in
cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono
nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre
li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che
l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo rimasero stupiti e sua madre gli disse:
“Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e
io, angosciati, ti cercavamo”. Ed egli rispose: “Perché
mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi
delle cose del Padre mio?”. Ma essi non compresero le sue parole.
Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava
loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose
nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e
grazia davanti a Dio e agli uomini» (Lc 2, 41-52).

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